È di poche ore la notizia di una presunta "talpa" all'interno del Campidoglio, che nelle vesti di dipendente ha accesso alle informazioni privilegiate dagli uffici comunali e utili a CasaPound.
Da quanto emerso da un'inchiesta della procura regionale della Corte dei conti e dalle indagini dei finanzieri dei Nucleo di polizia tributaria e degli uomini della Digos, la donna avrebbe fornito al noto gruppo nome e nazionalità degli assegnatari delle case popolari alla periferia di Roma, permettendogli di organizzare dei blitz mirati.
Sul caso, a breve, gli investigatori potrebbero depositare un'informativa alla Procura del tribunale di Roma relativa alla rivelazione di notizie da parte della dipendente del Comune. Secondo quanto riportato dagli organi di stampa, la vicenda potrebbe coinvolgere oltre alla donna, che è una maestra d'asilo, anche altri dipendenti comunali dai quali lei avrebbe ottenuto informazioni da passare all'organizzazione di estrema destra.
La seconda indagata si giustifica, ammettendo che tutto ciò è "Assurdo, io lavoro e basta. Io esco per andare a scuola e basta. Faccio da anni il mio lavoro con amore e passione dedicandomi anima e cuore. Queste dichiarazioni mi sembrano veramente assurde". A smentire arriva anche la risposta di Davide Di Stefano, responsabile romano di Casapound, che ha dichiarato che "Siamo alla follia, alla fantascienza. Non esiste alcuna talpa in Campidoglio, non c'è nessuna rete di informatori".