Genova, le mani della Camorra sulla demolizione del Ponte Morandi


Emanata la prima interdittiva antimafia per un'azienda napoletana, impegnata nella demolizione del Ponte Morandi a Genova.

Nello specifico, tale provvedimento è stato notificato dalla Dia alla Tecnom di Napoli, che si occuperebbe della demolizione di materiale ferroso. Lo scorso 10 febbraio, l'azienda in questione era stata inserita tra le ditte subappaltatrici per la bonifica e la demolizione degli impianti tecnologici per 100 mila euro.

A seguito ad indagini approfondite, la Tecnom è stata ritenuta permeabile alla mafia: l'amministratore nonché socio unico, Consiglia Mariano, è priva di esperienze professionali, oltre ad essere consuocera di Ferdinando Varlese, pregiudicato napoletano vicino al clan Misso-Mazzarella-Sarno e a quello D'Amico.