
«Sapeva tutto almeno dal 13 aprile. Perchè da quella data in poi ci sono stati diversi incontri, almeno tre incontri a Invitalia coi soggetti interessati a rilevare l’impianto».
Questo quanto rivelato da Carlo Calenda intervenendo alla puntata di ieri di "L'aria che tira" in onda su "La7" e facendo riferimento a Di Maio e al caso Whirlpool.
Durante l'intervista, Calenda spiega che il ministro dello Sviluppo economico «sapeva da mesi che l'azienda intendesse dismettere lo stabilimento di Napoli» e come abbia ripreso il discorso «guarda caso dopo che si è votato per le europee».
Secondo Calenda «È una pagliacciata la firma in diretta Facebook delle tre direttive con cui il ministro ha avviato, tanto platealmente, le procedure per revocare i fondi a Whirlpool. Perché sono 30 anni che nei contratti di Invitalia c’è una clausola che prevede la revoca dei fondi nel momento in cui un gruppo chiude un impianto o si disimpegna. E’ così da sempre, non serve firmare nulla».