
Gli Stati membri dell'Unione Europea coinvolti nelle politiche migratorie comunitarie sono stati accusati di aver commesso "crimini contro l'umanità".
La denuncia, contenuta in un documento di 245 pagine, è stata presentata alla Corte penale internazionale dell'Aia da un gruppo di avvocati internazionali, che ha accusato l'Ue e la sua gestione dell'immigrazione. Tra gli Stati colpevoli, rientrano l'Italia, la Germania e la Francia, colpevolizzati di aver lasciato in mano alla Libia la riduzione del flusso migratorio dall'Africa.
Secondo il giornale "El Pais", i legali hanno dichiarato di possedere delle «prove che coinvolgono la Ue, i funzionari e i rappresentanti degli Stati membri» e che dimostrano che quella europea è una «politica premeditata per contenere i flussi migratori dall'Africa attraverso la rotta del Mediterraneo centrale dal 2014 a oggi».
Tra i colpevoli di essere "a conoscenza della natura illecita degli atti e delle omissioni che possono costituire un crimine dinanzi alla giurisdizione della Corte Internazionale e dello Statuto di Roma", si leggono i nomi di Matteo Renzi, di Paolo Gentiloni, di Matteo Salvini e del presidente Emmanuel Macron.
A difesa degli Stati membri, un portavoce della Commissione Europea ha detto:«Tutte le nostre azioni si basano sul diritto europeo e internazionale. La nostra priorità è sempre stata e continuerà ad essere quella di proteggere le vite e garantire una dignità per le persone sulle rotte migratorie. Il bilancio dell’Unione Europea nel salvare vite nel Mediterraneo parla da solo. Salvare vite umane è la priorità».