
Il vicepremier Matteo Salvini, ha scritto una lettera al premier Conte, e inviata per conoscenza anche al titolare della Farnesina Enzo Moavero, per ribadire la sua politica dei "porti chiusi" e nel contempo per chiedere all'Olanda di occuparsi della Sea Watch, essendo una sua imbarcazione.
La Sea Watch è ferma da 9 giorni, in acque internazionali, a 15 metri da Lampedusa: a bordo ci sono ancora 45 migranti.
Salvini è chiaro nelle sue intenzioni: "A fronte della presenza della nave Sea Watch 3 al largo delle nostre coste e della possibile evoluzione della situazione a bordo ritengo necessario che la perdurante efficacia del provvedimento di divieto di ingresso, transito e sosta della nave nel mare territoriale nazionale sia accompagnata da un'energica nuova iniziativa di sensibilizzazione nei confronti dell'autorità dei Paesi Bassi, quale stato di bandiera".
E continuando a riferirsi all'Olanda scrive che le spetta un "responsabile esercizio dei propri poteri sovrani sulla nave e sulle persone a bordo, nonché sulla conseguente esigenza di porre in essere, prontamente ed efficacemente, ogni azione necessaria, anche sotto il profilo dell'ordine pubblico, affinché sia assicurato il rispetto integrale del complessivo quadro normativo".
In merito alla Sea Watch afferma come la Ong abbia assunto, fin dall'inizio di questa vicenda una "condotta la cui gravità è resa palese dalla ferrea volontà" di far rotta verso l'Italia dopo aver rifiutato il Pos (place of safety, porto sicuro) offerto dalle competenti autorità libiche", ed inoltre, di esser rimasta ferma davanti a Lampedusa sette giorni "pur avendo richiesto sin dall'inizio un porto di sbarco anche al proprio paese di bandiera che avrebbe potuto raggiungere con una navigazione di durati inferiore". Per le ragioni esposte, conclude Salvini, "non appare potersi legittimamente consentire ad alcuno di decidere autonomamente, al di fuori dell'esistente quadro giuridico, dove e come condurre cittadini di paesi terzi".