
Prosegue la campagna "#ognicoppiapuò", laciata dall'associazione "ActionAid" «con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del sostegno a distanza e di quello più ampio della difesa dei diritti di tutte le coppie e dei bambini che non possono ancora diventare una famiglia per la legge del nostro Paese».
A destare la curiosità di tutti è stato il manifesto che l'associazione ha scelto per promuovere il proprio messaggio di sensibilizzazione e che ritrae i due vicepremier accanto ad uno slogan provocatorio «Affideresti un bambino a una coppia di questo genere? Noi sì», scelto per stimolare i ministri ad interessarsi al caso dell'affidamento a distanza della bambina senegalese di nome Thila.
La risposta al cartello, posto, in piazzale Baiamonti, non è arrivata e come fanno sapere i portavoci di "ActionAid" in una nota ufficiale «Matteo Salvini e Luigi Di Maio non hanno accettato di occuparsi di Thila».
La vice segretaria dell'associazione, Raffaella Lebano ha reso noto che «Martedì mattina è stato infatti consegnato nelle sedi di partito dei due leader il dossier di attivazione del sostegno a distanza a loro nome, con le informazioni relative a Thila e al contesto in cui vive» e ha aggiunto che «Spiace che i due leader non abbiano finora risposto al nostro invito, accettando di impegnarsi per sostenere Thila. Si sarebbe trattato, da parte loro, di un’assunzione di responsabilità, di un gesto importante e concreto, utile a richiamare l’attenzione di tutti sui diritti dei bambini».
Lebano ha sottolineato come «nel mondo, sono 200 milioni i bambini che vivono senza diritti» e come «possiamo aiutarli uno a uno anche grazie al sostegno a distanza e con questo contribuire a superare l’ingiustizia e combattere le disuguaglianze». Conclude poi, affermando che «in attesa di risposte, di Thila e della sua comunità continueremo comunque a occuparci noi di Actionaid».