Fondi russi destinati alla Lega, il caso divide il Governo


Continuano le indagini della procura milanese in merito il caso internazionale sui presunti finanziamenti russi destinati alla Lega. 

Il procuratore aggiunto Fabio De Pasquale è stato affiancato dai pm Gaetano Ruta e Sergio Spadaro per fare il punto dell'indagine che vede indagato Gianluca Savoini, ex portavoce di Matteo Salvini e fondatore dell'associazione Lombardia-Russia

Il caso intanto divide il Governo: da un lato Conte e Di Maio che chiedono a Salvini di fare chiarezza sul caso in Parlamento. Dall'altro, il ministro dell'interno che ha sempre sostenuto l'estraneità di Savoini ai fatti per i quali è imputato.

Di Maio, su un suo post su Facebook ha reso noto come dovrebbe comportarsi un esponente del governo in casi particolari, il tutto senza nominare Salvini.

«Quando il Parlamento chiama - scrive Di Maio - il politico risponde, perché il Parlamento è sovrano e lo dice la nostra Costituzione. Quando si ha la certezza di essere strumentalizzati, l’aula diventa anche un’occasione per dire la propria, difendersi e rispondere per le rime alle accuse, se considerate ingiuste, e se ci sono sospetti su finanziamenti ai partiti, si fa una commissione di inchiesta per tutti i partiti».

Alle parole del ministro dello Sviluppo, si aggiungono quelle del premier Giuseppe Conte: «Dobbiamo trasparenza e io, per quanto mi riguarda, l'ho resa nella massima forma. Lascio alla magistratura il compito di investigare, quindi la chiarezza spetta farla la magistratura. Nel corso delle indagini sarà fatta chiarezza, sarà offerta la possibilità di fornire tutti i chiarimenti possibili e immaginabili».

Tuttavia da Palazzo Chigi arriva una nota che smentisce le affermazioni del leghista, spaccando ancor di più il governo, in merito la presenza di Savoini alla cena di Villa Madama con Putin: "Gianluca Savoini - si legge - è stato accreditato al forum Italia Russia da Claudio D'Amico, consigliere per le attività internazionali di Matteo Salvini".