
Mario Monti commenta la politica estera condotta del ministro Matteo Salvini e i risvolti che lo vedono coinvolto nel "Russiagate".
Intervistato da la "Repubblica", l'ex premier Monti si domanda: «Chi decide questa politica estera? Vi è un documento strategico segreto, alla base del radicale riposizionamento dell'Italia? È un documento italiano o di qualche potenza ostile alla Ue?» e riferendosi a Matteo Salvini continua dichiarando che «Un capo politico italiano che non ha alcuna competenza in politica estera non può andare a blandire gli avversari - non voglio dire i nemici - dell' Europa».
«In tredici mesi questo governo ha stravolto la politica estera ed europea dell'Italia, facendone due politiche estere di partito, incoerenti tra loro e ancor più con l'interesse nazionale, che entrambi rivendicano di servire» ha sottolineato Monti, aggiungendo inoltre che: «Dopo il voto difforme tra Lega e 5 Stelle sulla presidenza della Commissione europea serve un chiarimento interno tra i due partiti, ma è opportuno che della questione venga investito anche il Parlamento, con un ampio dibattito».
In riferimento alle ultime elezioni di Ursula von der Leyen, poi, l'ex presidente del Consiglio ha affermato che, secondo lui, «il modo in cui intende l'Europa la nuova presidente è antitetico a quello della Lega» e proprio per questo resta stupito «che i 5 Stelle abbiano invece votato a favore, visto che
fin dall'ingresso in scena di questo movimento ho fatto presente che non vedevo grandi contraddizioni tra il loro programma e l' Europa».
Il senatore rivela poi che «dopo le elezioni del marzo 2018 mi ero permesso di suggerire ad alcuni dirigenti del Pd che sarebbe forse valsa la pena di cercare il dialogo con i 5 Stelle proprio sull'Europa, per aiutarli, in modo maieutico, a capire che nelle loro vene non scorre lo stesso sentimento antieuropeo della Lega».