Dibattito sulle poltrone. Di Maio: «Siamo andati al governo non per chiederle, ma per tagliarle»


«I giochini di palazzo non ci sono mai piaciuti e questo dibattito sulle poltrone inizia a stancarmi. 
Siamo andati al governo non per chiederle, ma per tagliarle. E lo abbiamo messo nero su bianco nel contratto, insieme alla Lega».

Questo è quanto scritto dal vicepremier Luigi Di Maio su "Facebook", in un post con il quale ha rotto il silenzio di questa mattina.

Facendo riferimento alla proposta di riduzione delle poltrone parlamentari, Di Maio ha ricordato che «c'è una riforma del MoVimento 5 Stelle che aspetta l'ultimo voto il 9 settembre» e che questa è la data nella quale «taglieremo definitivamente 345 parlamentari». 

A suo dire, questo «significa che alle prossime elezioni molti vecchi politicanti dovranno iniziare a cercarsi finalmente un lavoro» e che si tratta di «una riforma epocale contro i privilegi dei politici e in favore del buon senso».

Il ministro del Lavoro ha continuato sottolineando che «per anni lo Stato ha saputo solo chiedere» e che, invece, «dal 9 settembre invece comincerà a restituire qualcosa indietro ai cittadini: risparmiamo mezzo miliardo di euro da mettere su strade, ospedali, sulla riduzione delle tasse». E ha concluso che «Le parole sono belle ma non bastano. Servono i fatti».