
A seguito dell'oscuramento del suo account ufficiale, avvenuto nella giornata di ieri 9 settembre, CasaPound ha inviato una diffida a riattivare la pagina a Facebook: la pagine del movimento, così come di altre affini, è stata accusata di diffondere odio.
Nella diffida di CasaPound, fanno sapere come la disattivazione della pagina sia avvenuta in modo improvviso e ingiustificato, e ci come l'account sia stato sempre "utilizzato nel rispetto delle 'condizioni d'uso' e delle leggi in materia, senza porre in essere alcuna azione lesiva dei principi che tali previsioni intendono tutelare".
Per questi motivi il movimento contesta l'azione dei Facebook, che a loro avviso "costituisce una grave violazione dei diritti dei miei assistiti ed è per loro causa di grave pregiudizio in quanto impedisce senza alcuna giustificazione l'esercizio di diritti fondamentali, riconosciuti dalla Costituzione italiana".
Sempre secondo CasaPound, "la disattivazione della pagina integra una violazione delle disposizioni in materia di privacy e di proprietà intellettuale" poiché, scrive l'avvocato che firma l'atto, Guido Colaiacovo, "i miei assistiti non hanno più la disponibilità dei contenuti che sono di loro esclusiva proprietà". Quindi il legale diffida Facebook "a riattivare immediatamente l'account in questione, avvisandovi che, trascorsi inutilmente due giorni dal ricevimento della presente, sarà adita l'autorità giudiziaria, anche per ottenere il risarcimento dei danni subiti".