Caso Arata-Nicastri, Siri: "Non ho niente da nascondere"


"Io non ho niente da nascondere nei miei computer". 

Lo sostiene all'AdnKronos Armando Siri, senatore leghista, già sottosegretario ai Trasporti nel precedente governo, accusato di corruzione per il caso Arata-Nicastri. 

In Senato, la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari discute la domanda di autorizzazione a eseguire un sequestro nei suoi confronti, relativamente ai suoi pc, nell'ambito del procedimento penale che lo vede indagato presso il Tribunale di Milano.

"La Giunta - afferma Siri - deve discutere sulle prerogative costituzionali, non entra quindi nel merito. Non so cosa si aspettano i magistrati, bisogna chiedere loro, io mi aspetto che tutto venga chiarito ovviamente, ho fiducia".

In merito a questo nuovo governo M5s-Pd Siri difende la scelta di Salvini di non appoggiare più i Cinque Stelle: "Leggo solo sui giornali che ci sono dubbi sulla scelta di Matteo di staccare la spina, anzi, devo dire che tutti i leghisti gli hanno chiesto di chiudere. C'era un disagio che poi si è trasformato in una difficoltà oggettiva, e a quel punto uno deve trarne le conseguenze".