
La polizia ha dichiarato lunedì di aver arrestato 12 tifosi ‘ultra’ hardcore della Juventus per presunte estorsioni contro la società di Serie A e altri reati.
L’indagine è stata avviata dopo che il club ha denunciato il presunto reato.
La procura ritiene che i tifosi coinvolti abbiano usato una “strategia criminale diffusa” per ricattare la Juventus dopo che, al termine della stagione 2017-18, ha deciso di non concedere più una serie di privilegi ai gruppi ultra.
Il gruppo ultra presunto ha chiesto al club di dare loro biglietti, che potrebbero essere venduti illegalmente, inviti a feste di club, freebees ai bar dello stadio e abbonamenti a basso costo.
Quando il club ha rifiutato, ha dovuto affrontare le rappresaglie degli ultras, compresi i canti razzisti che avrebbero portato a sanzioni da parte delle autorità calcistiche.
In totale 37 persone sono sotto inchiesta.
Gli indagati sono accusati di reati che includono associazioni criminali, estorsione aggravata, auto-riciclaggio e violenza.
Comprendono i leader di tutti i principali gruppi Juve ultra – ‘Drughi’, ‘Tradizione-Antichi valori’, ‘Viking’, ‘Nucleo 1985’ e ‘Quelli…. di via Filadelfia’.
Uno degli imputati, Geraldo ‘Dino’ Mocciola, il leader dei Drughi, ha scontato una pena detentiva per l’omicidio di un carabiniere di polizia all’inizio degli anni Novanta.
Durante l’operazione di lunedì la polizia ha sequestrato bandiere e simboli nazisti e fascisti, tra cui calendari e immagini con Benito Mussolini, dal quartier generale dei Drughi.