Delitto D'Antona. Vedova: "Le cose legali non sempre hanno ragione"

 (foto: ANSA)

La vedova di Massimo D’Antona, esperto del ministero del lavoro ucciso dalle nuove Brigate Rosse a Bologna nel 1999, ha espresso lunedì scorso sgomento per il fatto che una delle persone che hanno ucciso il marito è stato concesso l’accesso al nuovo reddito di cittadinanza.

“Ho provato un grande senso di ingiustizia”, ha detto dopo aver saputo che Federica Saraceni stava ottenendo il nuovo beneficio e ha sottolineato come “le cose legali non sempre hanno ragione”.

Saraceni è stata condannata a 21 anni di carcere per la sua parte nell'omicidio di D’Antona, che è stato ucciso fuori casa sua.

“Non sono io che sento il peso dell’ingiustizia, ma tutti i cittadini che l’hanno subita”, ha detto Olga D’Antona, secondo la quale “la norma deve essere rivista”.