
Il leader della Lega Matteo Salvini ha considerato "non grave" una copia di un presunto accordo tra un socio di Lega e la Russia, per ottenere il 4% di una spedizione di gasolio da 1,5 miliardi di euro.
Nel documento, sequestrato dai telefoni dell’ex portavoce di Salvini Gianluca Savoini e di altri due italiani che in ottobre si sono incontrati con tre russi all’hotel Metropol di Mosca, c’è un apparente accordo per scremare i proventi della spedizione con il 4% apparentemente destinato alla Lega e il 6% agli intermediari russi.
Una copia del presunto documento è stata pubblicata oggi dai due quotidiani, La Repubblica e Il Fatto Quotidiano.
Salvini ha negato ancora una volta ogni conoscenza di un presunto accordo di finanziamento e ha dichiarato che “Non c’è un dollaro, una lira, un fiorino, un rublo" e di non aver "visto o chiesto niente e nessuno nella Lega ha visto o chiesto niente”.
“Possono inventare e pubblicare tutte le foto che vogliono" ha continuato e ha sottolineato che "Ci aspettiamo che la sonda finisca, il che è durato un anno. Parliamo di cose serie" e per Salvini questa "non è una cosa seria”.