M5S. Di Maio: "Non mi sento minacciato"

 (foto: ANSA)

Il leader del Movimento Cinque Stelle e ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha detto oggi di non sentirsi “minacciato” dopo che la sua leadership del partito è stata messa in discussione dal risultato delle elezioni regionali umbre nel fine settimana.

Di Maio ha detto che non si ripeterà la nuova alleanza con il Partito Democratico di centro-sinistra (PD) che si è arenato in Umbria, mentre i due continueranno a lavorare insieme nel governo nazionale.

Ma il premier Giuseppe Conte ha detto che l’idea di un’alleanza M5S-PD nel voto di gennaio in Emilia Romagna non deve essere respinta.

Il disaccordo di Conte con Di Maio è stato visto da alcuni come una sfida.

Ma Di Maio ha detto che mercoledì non si sentiva “minacciato” da Conte.

Ha detto che il governo, che comprende anche l’ex premier ed ex leader del PD Matteo Renzi, il nuovo partito centrista Italia Viva (IV) e il piccolo partito di sinistra PD splinter Free and Equal (LeU), “è una squadra che deve portare avanti il programma di governo”.

Ha detto che “se ci mettiamo insieme come una squadra i cittadini saranno in grado di capire cosa stiamo facendo, altrimenti è difficile da ottenere attraverso il bene che stiamo facendo” con il bilancio e altre mosse come la riduzione del numero di parlamentari.

Per quanto riguarda le critiche interne alla sua leadership da parte dei membri del M5S, ha detto che proviene da “militanti che sono contro l’accordo con il PD”.

Il Ministro dell’Industria Stefano Patuanelli, ha detto mercoledì che il movimento sta attraversando “la fase più delicata dalla sua fondazione” 10 anni fa.

Ha detto che all’interno del partito c’è stato “un dibattito su dove è posizionato l’M5S, come prende le sue decisioni e come si riflette sui suoi obiettivi”.