
La Camera dei deputati ha votato oggi per ridurre i parlamentari italiani da 945 a 600, con 553 voti, 14 voti e due astensioni.
Dopo l’approvazione definitiva della riforma costituzionale, che riduce i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200, il disegno di legge è diventato legge.
Il premier Giuseppe Conte ha detto che “questa è una giornata storica per l’Italia e questa riforma incide sui costi della politica e rende più efficiente il funzionamento delle camere”.
Il premier ha aggiunto che “questo è un passo concreto verso la riforma delle nostre istituzioni”.
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha dichiarato che “questa è una grande vittoria per i cittadini e che questa è una riforma storica, una grandissima vittoria per i cittadini italiani”, sottolineando come "solo l’M5S avrebbe potuto convincere tutti i partiti a votare per questo”.
Anche secondo il segretario di gabinetto Riccardo Fraccaro questo "è il giorno che aspettiamo da sempre” e ha aggiunto che “con il partito trasversale sì delle forze politiche alla riduzione dei parlamentari l’M5S fa storia in questo paese, scrivendo una stupenda pagina di democrazia”.
“Dopo quasi 30 anni di promesse non mantenute, il taglio dei parlamentari e dei senatori è una realtà: inizia una nuova stagione politica, ora i cittadini sono al centro” ha aggiunto e ha garantito poi “il massimo impegno per quella che sarà a tutti gli effetti una legislatura costituente”.
Cinque membri dell’M5S non hanno votato a favore del taglio.
Il voto sul taglio dei deputati è andato liscio: i partiti dell’opposizione hanno votato con gli M5S, PD e IV per una riforma a lungo attesa che razionalizzerà la governance e permetterà di realizzare risparmi significativi nelle spese parlamentari.
Il leader del PD Nicola Zinagaretti ha commentato che “abbiamo detto di sì in un quadro di garanzie costituzionali”.
Dopo la votazione finale della Camera dei deputati ci sarà un referendum di conferma in quanto il disegno di legge apporta modifiche alla costituzione italiana.
La riduzione renderebbe il parlamento italiano tra i più piccoli dell’Unione Europea.
Hanno votato a favore martedì l’M5S, il PD e i partiti nazionalisti populisti dell’opposizione, la Lega e Fratelli d’Italia (FdI), nonché il partito di centro-destra Forza Italia (FI) di Silvio Berlusconi.
C’erano state voci di possibili defezioni nei ranghi del M5S, ma il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo ha detto che “passerà senza problemi”.
Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, anche del M5S, ha detto che “ci dovrà essere una riflessione interna al M5S a meno che la riduzione dei parlamentari non venga approvata”.
Roberto Giachetti ha detto che il taglio parlamentare non è “la risposta” ai problemi di governance dell’Italia e ha chiesto un referendum sul “superamento del bicameralismo perfetto”, una riforma che in passato è stata più volte sollecitata.