
La riduzione dei parlamentari italiani da 945 a 600 parlamentari è una “storica promessa mantenuta”, secondo il blog del Movimento 5 stelle (M5S), che ha fatto riferimento al voto in Senato per la riforma che cambierebbe la costituzione fondatrice dell’Italia.
“Ci siamo quasi: presto il nostro disegno di legge di riforma costituzionale passerà in camera per l’ultima votazione”, ha detto il partito del ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
“E’ un momento storico per il nostro Paese: presto avremo 345 parlamentari in meno e milioni di euro da investire in servizi per i cittadini”.
Il blog ha detto che l’alleanza di governo, con il Partito Democratico di centro-sinistra (PD) e il partito centrista Italia Viva (IV), “è nata principalmente per raggiungere immediatamente due obiettivi: ridurre il numero di senatori e parlamentari e scongiurare l’aumento dell’IVA che sarebbe costata 600 euro all’anno per ogni famiglia italiana.
“Con l’approvazione definitiva della Camera dei deputati potremo dire che abbiamo mantenuto il primo di questi impegni che abbiamo preso nei confronti del popolo italiano, mentre il secondo sarà realizzato con la legge finanziaria”.
Si prevede che il voto sul taglio dei parlamentari si svolgerà senza intoppi: la maggior parte dei partiti dell’opposizione ha dichiarato che voterà con i partiti M5S, PD e IV per una riforma a lungo attesa che razionalizzerà la governance e consentirà di realizzare risparmi significativi nelle spese parlamentari.
Dopo il voto finale della Camera dei deputati, previsto per la fine dell’anno, ci sarà un referendum di conferma in quanto il disegno di legge apporta modifiche alla costituzione italiana.
La riduzione renderebbe il parlamento italiano tra i più piccoli dell’Unione Europea.
A votare a favore martedì saranno l’M5S, il PD e i partiti nazionalisti populisti dell’opposizione, la Lega e Fratelli d’Italia (FdI).
Ci sono state voci di possibili defezioni nei ranghi del M5S, ma il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo ha detto che “passerà senza problemi”.
Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, anche del M5S, ha detto che “ci dovrà essere una riflessione interna al M5S a meno che la riduzione dei parlamentari non venga approvata”.