
La secolare passione per i cavalli investe circa il 30% delle famiglie italiane, per un totale di 3,2 milioni di partecipanti.
I dati sono stati trasmessi da uno studio di Fieracavalli-Nomisma in occasione della 121° edizione della fiera internazionale di Veronafiere.
Secondo il rapporto, per sport o per hobby, più spesso che per lavoro, l’8% della popolazione attiva in Italia (18-65 anni, quindi senza contare i minori) è salita in sella durante l’anno.
Un esercito pacifico di equestri con un profilo demografico composto principalmente dalla Generazione X, laureati, nel nord Italia, con un reddito medio-alto, e soprattutto con una preferenza quasi unanime per l’equitazione e il turismo equestre, praticato nel 90% dei casi.
Per ogni cavallo la spesa media per l’ippica è di circa 1.500 euro all’anno, grazie ai benefici espressi, che vanno dal senso di libertà al relax, dall’armonia al divertimento e all’impegno.
Anche tra i “non utenti” l’universo equestre è visto positivamente, con quasi la metà degli italiani che affermano di voler provare l’esperienza, soprattutto i minori di 35 anni (58%).
I cavalli, la natura e il mondo dell’enogastronomia sono un binomio vincente per 2,8 milioni di appassionati di cavalli, che trovano la loro naturale vocazione nel turismo equestre.
Nove su dieci “dipendenti dai cavalli” sono andati a cavallo nell’ultimo anno (35% regolarmente), principalmente per due o tre ore alla volta (44%), ma anche per mezza giornata o giornata intera (26%), o per un fine settimana (3%), con una spesa media per persona di 150 euro al giorno.
Le località preferite sono i boschi (22%), seguiti da colline e prati in pianura (20%) e dal mare (14%).
Il turismo equestre è complementare ad altri format di vacanza dove non possono mancare soste enogastronomie e momenti di relax nei centri benessere.
E’ proprio l’abbinamento con l’enogastronomia che è un must nei servizi aggiuntivi, con il 46% dei turisti che rispondono che durante la loro ultima escursione hanno provato prodotti locali o assaggiato vini.
In Italia, 5.000 aziende e allevamenti sono direttamente collegati al business dei cavalli, con 48.000 lavoratori diretti, di cui 19.000 allevatori.
In Italia ci sono 2.000 centri ippici e 4.500 agriturismi con strutture dedicate all’ospitalità dei cavalli.
In Italia sono registrati 510.000 animali della famiglia tassonomica degli equidi e non tutti sono cavalli.
In totale ci sono anche “cugini” di cavalli come gli asini (89.000), i muli (7.000), e anche “parenti” più esotici come la zebra (140).